Durante l’VIII secolo a.C. l’affermazione della proprietà privata della terra e l’introduzione di nuove tecnologie (metallotecnica, ceramica depurata modellata al tornio e dipinta, laterizi da copertura) grazie ai contatti con il mondo greco favoriscono la nascita di un’aristocrazia. Il periodo orientalizzante (720-580 a.C.) è contraddistinto dall’acquisizione, in Etruria, di lussuosi prodotti e di modelli culturali che esprimono il fasto delle corti del Vicino Oriente. I nuovi signori etruschi controllano le vie di transito che seguono i corsi d’acqua, abitano in complessi edifici coperti di tetti laterizi e riccamente decorati, si circondano di oggetti preziosi e costruiscono imponenti sepolcri.
Nella rete di itinerari di vasto respiro, erano coinvolti anche i rilievi del Chianti perché “innervati” dai significativi corsi d’acqua che vi sgorgano (Arbia, Ombrone, Pesa, Greve), come mostrano le sepolture aristocratiche del tumulo di Montecalvario a Castellina, di Malpensata a Radda, di Poggino di Fonterutoli e di Poggione (Castelnuovo Berardenga), dove furono recuperati anche pochi resti del palazzo signorile.